mercoledì 7 dicembre 2011

Non c’è due senza tre. Nuova richiesta di arresto per Nicola Cosentino


E' stata chiesta alla Camera dei Deputati l'autorizzazione a procedere all'arresto dell'ex sottosegretario all'economia e deputato del Pdl, Nicola Cosentino, indicato nelle carte dei pm come il "referente politico nazionale dei casalesi". Non nuovo a questo genere di procedimenti, Nicola Cosentino ha avuto alle spalle una maggioranza di Governo che lo ha sempre salvato dai bracciali di ferro. Nel 2010 la Camera lo salvò la prima volta negando, con scrutinio segreto, l'uso delle intercettazioni nelle indagini richieste dai pm di Napoli per l'accusa di riciclaggio di rifiuti tossici. Nello stesso anno la Camera negò l'uso delle intercettazione nel corso della nuova indagine sull'eolico in Sardegna e sulla nuova P2.  Le gravi accuse che pendono questa volta, sul capo di Nicola Cosentino detto "o''mericano", vanno dal falso al riciclaggio, passando per altri reati, il tutto con l'aggravante di aver coadiuvato gli interessi dei Casalesi. Il suo nome rientra anche nel progetto di realizzazione del centro commerciale "il Principe" nella, stessa terra di Gomorra, come attestano le fotografie della Dia risalenti al 7 febbraio 2007, mostrano Cosentino, insieme a Cesaro, presidente della Provincia di Napoli, e Nicola Di Caterino, imprenditore, mentre si dirigono presso Unicredit per ottenere un finanziamento di 5 milioni di euro necessari alla realizzazione del centro commerciale. Tali lavori, gestiti dalla Vian srl, nella quale risulterebbero presenti  presunti membri dei clan dei casalesi arrestati il 6 dicembre, nel corso dell'operazione della Dia "il Principe e la (scheda) ballerina", non ha mai visto la luce. Dalle carte dei pm emergono inoltre le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia come Roberto Vargas, che il 25 maggio 2011 definisce Nicola Cosentino come il politico che "comanda" a Casal di Principe e lo definisce una "volpe" per l'accuratezza nel gestire gli affari. Sempre Vargas parla poi di un incontro tra Cosentino e Francesco Schiavone (Sandokan, ndr), definendo il loro rapporto come "speciale". Precedenti alle dichiarazioni di Vargas, ci sono le dichiarazioni di Francesco Della Corte, risalenti al 28 febbraio 2011, che descrive ai magistrati la figura di Cosentino, definendolo "punto di forza dei Casalesi e garanzia politica dei clan". I rapporti tra lo Stato e i clan sono più vivi che mai, e non possiamo fare gli struzzi con la testa sotto la sabbia, far finta di nulla ci uccide ogni giorno, e a ricordarcelo sono le parole di Paolo Borsellino.  Il gip Egle Pilla nell’ordinanza di custodia cautelare scrive «si muovono enormi interessi economici del clan dei Casalesi e i politici coinvolti sono asserviti al sodalizio camorristico. E ciò che avviene in snodi fondamentali e sensibili dell’attività economica: nell’apertura di centri commerciali, nelle attività edilizie e nella fornitura del calcestruzzo. Ed i poteri della politica e dell’ente mafioso si saldano nel momento più solenne ed importante della vita democratica: il momento elettorale». In terra di Gomorra o reagisci o subisci.

Emanuele Repola

Nessun commento:

Posta un commento