venerdì 23 settembre 2011

CARMEN CONSOLI E SUA MAESTÀ LA MUSICA POPOLARE


Ennesima serata di grande successo martedì 6 settembre per il “Settembre al borgo 41”, con Carmen Consoli e i maestri della musica popolare Puccio Castrogiovanni, Riccardo Tesi, Peppe Voltarelli, Francesco Barbaro e Alfio Antico. Un concerto-show sulle tradizioni della musica popolare, fatta di ritmiche, poesia, danze e racconti, come il volo della rondine che raccoglie le passioni del cantante, del compositore, e  come buon messaggero le consegna all’amata. La cantante catanese ha strappato gli applausi del pubblico e della giuria che a fine serata le ha consegnato il Triceronte, ovvero il premio della kermesse: infatti, da anni l’artista è impegnata nella ricerca e nel rilancio delle tradizioni della musica popolare attraverso gli insegnamenti di grandi maestri di fama internazionale, oltre che attraverso lo studio delle contaminazioni nel vasto panorama geografico musicale italiano. Artista completa, Carmen Consoli, ha cantato e incantato raccontando, con musica e parole, come noi oggi conosciamo, la musica delle nostre radici, attraverso il passaggio d’ascolto che nasceva sotto la corte di Federico II nel 1200 e arrivava ai giorni d’oggi con le feste e le sagre contadine.
Carmen, quest’evento non poteva essere palcoscenico migliore per la musica popolare, cosa ne pensi del festival?
“ Sono orgogliosa di esser qui dinanzi ad un pubblico stupendo, verrebbe voglia di non andarsene”.
Da dove nasce la tua passione per la musica popolare?
“Da siciliana sono sempre stata affascinata dalle tradizioni della mia terra, poi un giorno accadde che entrai in un negozio musicale e vidi con rammarico che grandi artisti di musica popolare, anche di fama internazionale, erano relegati in un angolo ed etichettati come musica regionale. E’ importante oggi recuperare la memoria. La società è sorda e la musica popolare rischia di finire relegata in qualche soffitta e dimenticata. Da lì, insieme ad Alfio (Alfio Antico, ndr) e ad altri maestri della musica popolare, abbiamo intrapreso questo viaggio all’interno delle tradizioni”.
Questa sera abbiamo ascoltato musica siciliana, salentina, calabrese, toscana, eppure si sente la mancanza di una tradizione, quella napoletana. Cosa ne pensi della contaminazione delle tradizioni?
“ La musica popolare è una questione di radici, di identità, di scale armoniche e di colori. Io credo nella contaminazione musicale che proviene dall’incontro dei popoli nella storia. E’ proprio attraverso quest’incontro che abbiamo oggi un vastissimo patrimonio artistico”.
Cosa ti lega alla nostra terra?
“L’unico legame è un progetto di partecipazione ad una precedente edizione di questo festival, nel 2006, che però non andò in porto. E così oggi eccomi qui, non potevo mancare”.
Il nostro paese è una miscellanea di culture e tradizioni. Credi che sia possibile racchiudere sotto lo stesso tetto l’intero panorama popolare italiano?
“Il nostro progetto oggi punta a riunire tutta la musica popolare, attraverso una riscoperta delle nostre tradizioni, cantandole e suonandole come si faceva un tempo”.
EMANUELE REPOLA

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