lunedì 21 febbraio 2011

A Love Supreme



Si svelgerà domenica 27 febbraio, al Centro Culturale “Il Pilastro”, Via Roberto d’Angiò, a Santa Maria Capua Vetere, l’esposizioneA Love Supreme di Mario Giacobone a cura di Luigi Fusco e Gennaro Stanislao. Supremo è l’amore così come è sublime l’arte di Mario Giacobone, caratterizzata da una pittura vivace e rivolta alla scoperta di una nuova identità ed allo svelamento di moderne soluzioni tecniche più vicine a modelli informali. Al di là della componente ritrattistica, già insita nel percorso dell’artista, c’è in ogni suo quadro un gesto, o dir si voglia “tocco”, che rende all’insieme dell’esposizione un effetto determinante che non ha alcuna criticità, ma, al contrario, presenta esiti inaspettati e spesso carichi di una forte connotazione di tipo emozionale. L’intera produzione pittorica si basa sul principio della riconoscibilità, sia esso un politico od una very important person, ma di una precisa volontà di riprodurre, su differenti supporti, tutte le icone del rock, del blues, del jazz e del soul, che hanno contraddistinto lo scenario musicale degli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Di certo Mario non è il primo autore che si dedica a tali rappresentazioni, ma sicuramente è il primo, che ha inaugurato una ritrattistica piacevolmente evidenziata da tratti pittorici che, risentono di svariate influenze informali. Le immagini di Jimi Hendrix, di Charles Mingus, di John Coltrane o di Miles Davis, solo per citarne alcuni, sono divenute, nel tempo, il pretesto utile alla creazione di un’opera segnata soprattutto dall’uso sapiente del colore e da interventi cromatici che in svariati tratti prendono il sopravvento sulla stessa raffigurazione. L’altro dato che rende le sue opere fortunate è il senso della gradevolezza che si coglie anche in una visione più superficiale.

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